Il team

Alice Giulia Raspelli

Psicologa Psicoterapeuta
Iscritta all'Ordine degli Psicologi della Lombardia n. 19477
Laureata in Psicologia Clinica, dello Sviluppo e Neuropsicologia presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca nel 2015 e specializzata in Psicoterapia Cognitivo-Costruttivista-Relazionale nel 2022 presso il Centro di Terapia Cognitiva di Como (CTC). Nello stesso anno ho conseguito l’abilitazione alla pratica E.M.D.R. (Eye Movement Desensitization and Reprocessing) di primo livello, specifica per l’elaborazione dei traumi.
All’inizio del mio percorso mi sono occupata di neuropsicologia dell’adulto e dell’anziano, svolgendo valutazioni e riabilitazioni cognitive in pazienti con cerebrolesioni acquisite e malattie degenerative.
Mi sono contemporaneamente appassionata alla tematica della violenza di genere, ambito in cui lavoro tutt’oggi. Esercito come psicologa-psicoterapeuta in diversi centri antiviolenza, occupandomi delle donne e dei loro figli minori. Questo mio percorso mi ha portata a collaborare con l’Università degli Studi di Milano-Bicocca, in cui ho condotto alcune lezioni per il Corso di Laurea Triennale in Scienze e Tecniche Psicologiche sul ruolo dello psicologo clinico, con particolare attenzione alle attività che si possono svolgere nei centri antiviolenza.
In ambito clinico mi occupo di consulenze psicologiche e interventi psicoterapeutici individuali e di coppia rivolti ad adolescenti, giovani adulti e adulti. Tratto disturbi d’ansia e dell’umore, difficoltà relazionali, dipendenze affettive, disturbi di personalità e disturbi post-traumatici da stress (PTSD).
Secondo il mio approccio ognuno di noi osserva il mondo in modo unico, con il proprio paio di occhiali, frutto delle esperienze di vita. É il paziente ad essere l’esperto di se stesso e compito del terapeuta è quello di accompagnarlo e perturbarlo strategicamente nell’esplorazione dei propri pensieri, comportamenti ed emozioni. Fondamentale è la relazione che si viene a creare tra paziente e terapeuta, che permette di osservare in vivo nel “qui ed ora" gli schemi relazionali agiti. Il terapeuta sarà la “base sicura” e non giudicante a cui la persona potrà affidarsi per esplorare il suo mondo.
“I nostri tratti meno piacevoli sono nostri quanto quelli che più apprezziamo, e gli uni non sono che il rovescio degli altri. Smettere di combattere con se stessi, riuscire a perdonarsi ciò che causa dolore, non scegliere fra bene e male, non discriminare fra brutto e bello, ma cercare di comprendere passato e presente, in questo consiste il difficile processo dell'accettare sé stessi. Abbandonando l'illusorietà del chiarore di mezzogiorno, si impara a percepire la luce di mezzanotte..“
- Bruno Bara -